40° ANNIVERSARIO MORTE DON ORAZIO MONDIN
RETTORE DEL SANTUARIO DELLA ROCCA DI CORNUDA
1968 – 1984
La Vergine della Rocca, con i vicini santuari mariani delle Cendrole, a Riese Pio X; della Madonna del Covolo, a Crespano del Grappa; della Madonna Rossa a S. Zenone degli Ezzelini, della Madonnina sul Monte Grappa, e tanti altri umili segni di pietà mariana del territorio costituisce una costellazione di grazia nel cielo della fede che dona da secoli una luce mite di umanità e di religiosità autentica a queste popolazioni.
Al Santuario della Madonna della Rocca, giunse come Rettore nel 1968 don Orazio Mondin, figlio di questa terra, dopo gli anni lunghi e dolorosi di una malattia che non gli avevano tolto l’entusiasmo e l’ottimismo derivato da una fede coltivata fin dall’infanzia.
In questa storia vissuta, don Orazio è stato un apostolo di Maria.
E se un commento ha accompagnato il suo tempo, è stato soprattutto quello della musica: sotto le sue dita, guidate da una finissima sensibilità, l’antico organo ha fatto rivivere pagine sublimi di arte. Succedeva che qualche gruppo che saliva quassù, per la Madonna e per don Orazio, chiedesse a lui di salire sulla tribuna per donare un momento di ascolto intenso che metteva insieme il fascino del luogo, la presenza luminosa della Vergine, che sembrava venirci incontro dalla sua nicchia, e la sensazione di aver incontrato un santo.
La Madonna della Rocca ha restituito a don Orazio, dopo la lunga privazione dovuta alle vicende di salute, il ministero della consolazione e della misericordia e gli ha ridonato il linguaggio giusto, proprio quello maturato negli anni della sofferenza: il linguaggio universale che va da anima ad anima, e non ha bisogno di traduttori e interpreti, perché è dettato direttamente dallo Spirito di Dio. Il suo è stato un ministero che ha prediletto il silenzio e la contemplazione.
Don Orazio Mondin, nato a Cornuda nel 1919, terminò la sua vita terrena nel 1984.
Di animo fine e delicato, fu definito il sacerdote del Calvario, della preghiera, della devozione alla Madonna, della bontà innata, dello studio, della saggia direzione delle anime. La sua edificante vita di oblazione a Dio, soprattutto nell’accettazione eroica della sofferenza fisica per molti anni, fanno di lui un modello di umanità e di fede esemplare.